Gli innumerevoli eventi tragici che i cristiani copti subiscono giornalmente sono tantissimi e turbano la sensibilità dei cristiani e di tutto il genere umano. Ultimo fra essi l’attentato che hanno subito, a bordo di due autobus, mentre viaggiavano verso il monastero di Anba Samuel per una giornata di preghiera da parte di un commando armato: almeno 28 morti, molti dei quali bambini. Da questo evento è nato il desiderio, alimentato dallo Spirito Santo, di organizzare giovedì 22 u.s. un incontro di preghiera ecumenica c/o la parrocchia Nostra Signora di Lourdes ad Asti. All’incontro hanno preso parte la comunità evangelica di Via Parini, la comunità copta di Asti con padre Samman della Chiesa copta ortodossa “Santa Maria Vergine” di Torino, il vescovo Ravinale, il Pope di Santa Maria Nuova padre Marius della Comunità rumena ortodossa, don Carlo Pertusati (responsabile pastorale ecumenica), don Paolo Lungo e la corale di Revignano.
L’incontro è iniziato con una breve riflessione sul conoscere il “diverso” senza spaventarsi, senza nascondersi e senza distruggerlo, ma andandogli incontro perché costituisce una grande ricchezza. È continuato con due canti della comunità evangelica (“Al di sopra” – “Che tu sia il mio tutto”) e con la presentazione di “Porte Aperte” (associazione in difesa dei cristiani perseguitati) da parte di Luca Rigamonti. Sempre in clima di preghiera si è proseguito poi con la testimonianza di padre Samaan, da subito coinvolgente. Egli ha sottolineato che i copti non si sono lasciati affatto intimorire dalla violenza, anzi per loro il martirio rimane motivo di orgoglio. La Chiesa copta non è caduta in preda alla disperazione, al contrario, ogni attacco terroristico ha rafforzato la loro fede. E, come se non bastasse, tra questi cristiani – saldi in Gesù Cristo – non è prevalso neanche l’odio per gli attentatori. Certo, le azioni dei terroristi sono abominevoli, ma rimangono pur sempre persone ad immagine di Dio, e pertanto sono amati con lo sguardo della carità e del perdono. Innumerevoli sono state le preghiere rivolte a Dio per gli attentatori. L’intervento si è quindi concluso con un bellissimo aneddoto, in cui si è raccontato che la Chiesa vive su tre fondamenti: il sudore, le lacrime e il sangue: le lacrime sono quelle degli eremiti, il sudore dei teologi e il sangue dei martiri. L’intervento del presbitero copto è stato poi seguito da due video che testimoniavano la forza del perdono e la fede di questo popolo meraviglioso. I bambini egiziani hanno quindi eseguito un canto religioso copto che ha emozionato la platea.
La serata ha avuto seguito con la lettura e il commento di Gv 15, 18-21 da parte del nostro Vescovo Ravinale. Sua Eccellenza ha esortato i numerosi presenti a non essere tiepidi, ma a credere fortemente che Cristo è morto e risorto per noi e che ogni momento della vita va affrontato con la coscienza che siamo stati scelti nel mondo per far conoscere il Padre Nostro che è nei cieli. È una missione difficile e che può far correre dei rischi, ma se affrontata con l’ottica della fede, permette più facilmente l’ingresso nel Regno dei Cieli. La riflessione è stata seguita dall’intervento di padre Marius che ha presentato una breve riflessione sull’identità del cristiano alla luce del martirio di S. Stefano, il quale, pieno di Spirito Santo, lo ha affrontato con serenità, senza rancore verso i lapidatori e fissando gli occhi al cielo, perché vedeva la Gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra.
La corale di Revignano ha quindi eseguito i canti: “L’amore più grande” e “Benedetto il nome del Signore”, che hanno consentito di interiorizzare sempre più questo bellissimo momento di preghiera.
La serata si è infine conclusa con la proiezione di un altro video, nel corso del quale i parenti dei copti decapitati dall’Isis in Libia hanno risposto ai persecutori con la forza del perdono, fornendo al contempo la motivazione biblica della loro forza e della loro fede.
Un clima di unione e fraternità ha pervaso la splendida serata estiva. Tanti sono stati gli spunti di riflessione dati dai fratelli cristiani, in maniera particolare dai copti. Il sorriso dei bambini, la serenità delle famiglie, anche se in difficoltà, si sono impressi nei nostri cuori con l’augurio che il messaggio evangelico e la persona di Cristo Gesù possano essere testimoniati senza paura e senza vergogna.