“QUESTO POVERO GRIDA E IL SIGNORE LO ASCOLTA”
In questa 2a giornata mondiale dei poveri il Santo Padre invita le Comunità cristiane ad incontrare i poveri, a non farsi estranei al loro cammino di vita, ad accoglierli come testimoni di Dio, a fare propri gli atteggiamenti di prossimità evangelica.
Sono tre le azioni che aprono lo spirito dei cristiani a tutto questo. La prima attiene alla capacità di saper ascoltare e recepire il gridare dei più poveri, così come Dio ci dice attraverso la Scrittura.
La seconda ci stimola a rispondere a tale grido perché i poveri non pensino che Dio abbia lasciato cadere nel vuoto il loro grido.
Infine, il terzo atteggiamento è la determinata volontà di liberare chi fa più̀ fatica, tendendo concretamente la mano per promuovere ogni sua vera e profonda aspirazione.
L’atteggiamento che ci viene chiesto è ben rappresentato dal brano del Vangelo di Marco che abbiamo letto qualche domenica fa, in cui Gesù ascolta il richiamo del cieco Bartimeo nonostante i rimproveri della gente perché tacesse e lo libera della sua condizione di mendicante donandogli la vista. Purtroppo, oggi molti cercano di far tacere i poveri considerati non solo come persone indigenti, ma anche come gente portatrice di insicurezza, instabilità̀, disorientamento dalle abitudini quotidiane e, pertanto, da respingere e tenere lontani.
La Comunità della Parrocchia N.S. di Lourdes si è sempre dimostrata sensibile alle esigenze di chi ha meno, ascoltandone i bisogni e cercando di dare qualche risposta con cibo, abiti, contributi economici e accompagnamento. Oggi vogliamo invitare tutti a pensare se possiamo trovare nuovi spazi per aprirsi agli altri, prima di tutto come singoli, ma soprattutto come comunità.
Chi si rivolge al Centro di Ascolto spesso ci presenta esigenze non solo economiche, ma chiede aiuto per la gestione della propria famiglia:
-
Da quando è iniziata la scuola, ad esempio, una mamma sola, che ha trovato lavoro come Colf di pomeriggio, ha dovuto risolvere il problema di trovare una collocazione per i figli dopo la scuola. Con il passa parola e la disponibilità di alcune persone ora riusciamo a portare i bambini dalla scuola al Don Bosco da lunedì a venerdì.
-
Spesso si presenta l’esigenza di accompagnare persone che non parlano correttamente l’italiano in uffici per aiutarli ad esprimere le loro richiesta e a comprendere le risposte.
-
Da ormai 3 anni alcuni volontari che generosamente hanno risposto all’appello del parroco si incaricano di recuperare i pasti non consumati a scuola, ma buoni e sicuri e di recapitarli ad alcune famiglie direttamente a domicilio. Questo progetto è stato una buona occasione per allargare il cerchio dei volontari, per avere un rapporto positivo con il Comune di Asti e con la scuola del nostro territorio. Alla Scuola lo scorso anno è stato riconosciuto un premio per l’iniziativa, consistente in alimenti di alta qualità che i bambini hanno deciso di devolvere alla nostra Caritas parrocchiale.
-
Alcune famiglie chiedono aiuto per piccoli interventi di riparazione, sistemazione dei mobili o trasloco, ma sono pochi i volontari con queste capacità.
Allora cosa possiamo fare?
1. Ascoltare e comprendere i bisogni di chi ci è vicino, di casa, chi incontriamo nel gruppo che frequentiamo o che frequentano i nostri figli e nipoti.
2. Condividere con il parroco e i volontari le esigenze che abbiamo scoperto in modo che insieme si possano trovare le risposte.
3. Segnalare la nostra disponibilità di tempo, anche limitata, perché il poco tempo di molti può contribuire a risolvere molte situazioni.
4. Donare cibo o denaro se possiamo.
Potete contattarci inviando una mail a ascolto.torretta@gamil.com o parlando direttamente con il Parroco.
Oggi potete contribuire anche economicamente ritirando in cambio una torta di mele offerta da molti parrocchiani o una piantina offerta da una volontaria col pollice verde.
Grazie a tutti
I volontari del Centro di Ascolto e il Parroco